The Aristotelian-Thomistic Concept of Nature and the Contemporary Debate on the Meaning of Natural Laws
DOI:
https://doi.org/10.17421/1121_2179_1997_06_02_TanzellaNittiAbstract
Il concetto aristotelico-tomista di “natura”, intesa come principio operativo intrinseco ad ogni ente, viene valutato sullo sfondo della scienza contemporanea, con particolare riferimento alla nozione di “legge di natura”. Nella prima parte dell'articolo si analizza il contenuto filosofico associato al concetto di natura nel commento di Tommaso d’Aquino al II Libro della Fisica di Aristotele, studiandone il suo rapporto con la causalità formale e finale. In secondo luogo se ne pone in luce la sua duplice operatività come principio formale-attivo e principio materiale-recettivo; infine se ne valuta l’originalità rispetto ad altre concezioni filosofiche del pensiero classico e della modernità. Nella seconda parte si discute il possibile ruolo svolto da tale concetto per l’epistemologia e l'interpretazione dei fenomeni naturali, in modo particolare quelli studiati dalle scienze fisiche. Chiarita la differenza rispetto ad una visione “determinista” della natura, si pone la “natura” aristotelico-tomista in relazione con la specificità formale del reale e con le leggi di natura, discutendo la consistenza di questa associazione anche nei quadri interpretativi della meccanica quantistica e dei fenomeni complessi. Infine se ne propone la rilevanza come fondamento per l'intelligibilità dell'attività conoscitiva delle scienze naturali. Nell’Epilogo conclusivo si accennano le virtualità “teologiche” contenute nel concetto di natura, per indirizzare correttamente il rapporto fra creazione ed evoluzione e quello fra Dio e il cosmo.