The ratio omnipotentiae in Aquinas
DOI:
https://doi.org/10.17421/1121_2179_1993_02_01_BrockAbstract
È una costante della tradizione ebraico-cristiana, affermare che Dio sia onnipotente. Ma come va intesa l’“onnipotenza”? San Tommaso dice che essa significa potere ogni cosa possibile, e cioè ogni cosa che non contraddica se stessa. A questa posizione si oppongono diverse obiezioni, ad alcune delle quali pare di poter rispondere più facilmente dicendo che l’onnipotenza di Dio sia il suo poter tutto ciò che non è una contraddizione per Lui. Questa risposta, però, è debole; inoltre, il sostegno che trova in Tommaso non è che apparente. Una soluzione più soddisfacente si scopre alla luce di una restrizione fondamentale all’interno del concetto di “potere” da lui ammesso nel discorso su Dio. Questo potere vuol dire unicamente potere produttivo. L’onnipotenza, quindi, è il potere di produrre ogni cosa producibile. Ma anche per questa nozione sussiste una certa difficoltà, e una certa soluzione insoddisfacente. Quest’ultima sì viene insinuata da Tommaso nel De potentia. Essa implica una distinzione esagerata fra potere e volontà in Dio. Nelle due Summae, invece, c’è una soluzione migliore, che dipende da un concetto molto preciso del potere e del suo oggetto proprio. Il potere è sempre poter qualche essere. L’onnipotenza dunque sarebbe il potere di produrre ogni essere possibile.