Descubrimiento de América: derecho natural y pensamiento utópico
DOI:
https://doi.org/10.17421/1121_2179_1992_01_02_FazioAbstract
La scoperta dell'America suscitò diversi problemi teorici ai quali si cercò di trovare una risposta filosofica. Nel XVI secolo, la scuola di Salamanca, fondandosi su una concezione tomista della persona umana, difese la dignità degli aborigeni americani, e nel giustificare i titoli giuridici della Corona Castigliana in America gettò le basi del Diritto Internazionale. Juan Ginés de Sepùlveda, mediante elementi della tradizione aristotelica e teocratica, tentò di giustificare le guerre di conquista. Nell'Europa non spagnola, la visione da paradiso terrestre dell'America riportata da viaggiatori e scopritori, incoraggiò vitalmente una corrente utopistica di pensiero politico. Moro, Montaigne e Rousseau sono i tre rappresentanti più importanti di questa corrente interpretativa. Il quinto centenario ripresenta l'attualità del dilemma realismo-utopia.