Nietzsche e gli aristocratici del lavoro

Autori

  • Giorgio Faro Pontificia Università della Santa Croce, Roma, Italia

DOI:

https://doi.org/10.19272/202400702006

Parole chiave:

Lavoro, Sogno, Vita, Realtà, Arte, Illusione, Verità

Abstract

Questo saggio intende soffermarsi sulla peculiare concezione del lavoro artistico in Nietzsche, l’unico che Nietzsche apprezza, nella fase giovanile delle sue opere (fino a Umano, troppo umano), per il ruolo salvifico dell’estetica (in particolare della musica), che ha lo scopo di nascondere l’aspetto tragico della realtà. Dopo la delusione causata dal ‘caso Wagner’, ci sarà una fase illuminista, in cui la scienza sembrerà prendere il posto del lavoro artistico. Tuttavia, con Così parlo Zarathustra, il Nietzsche maturo tornerà a considerare il godimento estetico come l’unica salvezza dell’uomo contro il tragico pessimismo che la realtà incute, considerando anche la scienza un’illusione. Non mancheranno confronti con il romanzo Doctor Faustus di Thomas Mann, con Marx, Dostoevskij, Kierkegaard, e una revisione finale della proposta di Nietzsche.

Pubblicato

20-09-2024

Come citare

Faro, Giorgio. «Nietzsche E Gli Aristocratici Del Lavoro». Acta Philosophica 33, no. 2 (settembre 20, 2024): 291–312. Consultato ottobre 2, 2024. https://www.actaphilosophica.it/article/view/4454.

Fascicolo

Sezione

Studi

Puoi leggere altri articoli dello stesso autore/i

1 2 > >>